Andreas Miggiano

LOCANDINA MIGGIANO

Prende il via, all’interno dello Storico Ex Studio di Piero Manzoni in Via Fiori Chiari 16 a Milano, spazio significativo che segnò la ricerca e i nuovi svolgimenti dell’arte nel secondo dopoguerra, il nuovoprogetto dal titolo “BELVEDERE” (Prima edizione 2018-2019), un percorso artistico internazionaleideato e diretto dall’illustre storico dell’arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra daltitolo “A dire il vero. Mappe di cera” è la sesta del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Milano nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, che evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “A dire il vero. Mappe di cera”, riunisce una serie nutrita di opere dell’artista Andreas Miggiano, apparso agli occhi della critica italiana come una figura delle più interessanti e propositivedell’arte contemporanea, attivo nel clima tra monocromo e cinetico-spaziale, ed ancor oggi chiaro e significante interprete.

Scrive Carlo Franza nel testo: “Si chiama Andreas Miggiano (Horgen-Zurigo 1980), è un giovane artista per metà italiano e per metà spagnolo, che ha come pochi, direi pochissimi, avuto il pass creativo di posizionarsi fra i nuovi artisti in crescendo, di quelli che fanno già l’arte grande e maggiormente la faranno in futuro con le potenzialità eruttive che si portano in corpo. Nella scultura costruisce delle realtà, e con una progressione di forme semplici a significanti frammentari, Miggiano trasforma e decora, concentra e decentra, sottopone ogni installazione a impulsi allegorici. E costruisce modellando la cera,una cera di mille colori che amalgamata diventa “rilievo multicolore”, portandosi verso una sculturaassoluta, che si fonda con la pittura assoluta e con l’architettura assoluta. Ed è così che fa nascere una plastica pura che dà rilievo a formulazioni artistiche intrise di chiara naturalezza, di mobili ondulazioni e piani, di principi fantastici e quasi astratti, dove linee, curve e ogni altro aspetto geometrico si articolain una sorta di “nuovo cinetismo” con forme organizzate con solenne maestria compositiva, e una vitalità rara, specie nei quadri a parete, dove schegge di cere, appiumate le une alle altre, rendono compiutamente la dialettica naturale delle superfici intime. Anche nei disegni, colorati o in bianco-nero, è rilevabile questa straordinaria suggestione di lavoro, che grazie a principi sperimentali, a ritrovati materiali, ad alternanze di pieni e di vuoti, ad assemblaggi e stratificazioni, svela questa personale poetica di ricerca in cui Andreas Miggiano si cala inventore e fruitore imprevedibile. Via i materiali nobili ecco la cera, così Miggiano compie l’adesione alla svolta etnografica nell’arte contemporanea, promossa da una parte dal vivace interesse in atto oggi per l’ambiente, dall’altra dagli sviluppi della tradizione minimalista dell’arte dagli anni Sessanta ad oggi. Vi riesce non solo in termini fenomenologici, ma anche di mappatura site- specific, di recupero di una cultura etico-primaria dove l’oggetto-sguardo invade il soggetto come immagine. La natura si fa gioco astratto, artificio di proiezione dello spettacolo del mondo, delle regole che si attestano nell’universo, causandone nello spettatore una visibilità straniante, cinetica, da piacere immaginario. Post-minimalismo, con i pigmenti colorati calati nella cera che si informa e conforma di estetismo ed espressionismo astratto, e l’opera, ogni opera ci porge “il nuovo limite” della scultura e la sua “nuova libertà”.

Biografia dell’artista

Andreas Miggiano è nato a Horgen ( Zurigo ) nel 1980. Ha compiuto gli studi in Italia conseguendo il diploma di maturità al Liceo Artistico di Lecce, poi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce e si è abilitato per l’insegnamento delle discipline plastiche nel 2005. Ha svolto attività di docente presso l’Istituto d’Arte di Pisa,città dove oggi risiede e lavora. Nel 2012 conosce e frequenta l’illustre Storico dell’Arte Moderna eContemporanea Prof. Carlo Franza che lo invita con una personale dal titolo “Natura e artificio” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze nel novembre 2013. Nel 2014 è ancora il prof. Carlo Franza a curargli la mostra personale dal titolo “Della natura delle cose” a Firenze-Palazzo Borghese nel Progetto “Il Museo dei Musei”. Nel 2015 è sempre il Prof. Carlo Franza ad invitarlo con una mostra dal titolo “Universi di cera” nel progetto “Strade d’Europa” al Plus Berlin di Berlino (Sala Hoffmann) ritira il riconoscimento Premio delle Nazioni al Monocromi Blu l’invisibile diventato visibile”accompagnata da quaderno monografico, nella Sala Hajech dello Storico Liceo Artistico Statale di Brera –Milano. Nel settembre 2017 è invitato ancora dal Prof. Carlo Franza alla rassegna “Il respiro degli alberi” per l’Academy dell’Olivo Secolare di Palmariggi (Le). Nel’ottobre 2018 è con una personale dal titolo “A dire il vero.Mappe di cera.” nell’Ex Studio di Piero Manzoni in zona Brera a Milano presentata dall’illustre Prof. Carlo Franza nel suo Progetto “Belvedere”.

Biografia del Curatore

Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università StataleLa Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo eAssistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna eContemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana, Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l’ArteModerna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa.Giornalista e opinionista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato e direttoda Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell’arte”. E’ fondatore edirettore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e leAttività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto ilPremio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d’Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.

Nel luglio 2016 Premium International Florence Seven Stars”(presidente di Giuria Prof. Carlo Franza) presso la Gran Terrazza Belvedere al Palazzo Plus Florence di Firenze. Ancora nel 2016 è invitato dallo Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza alla mostra storica dal titolo “

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