Amori Possibili

“Non c’è nulla da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere”

 E’  in  queste  parole,  nei  Corpi  d’aria  con  il  fiato  dell’artista,  nelle  Uova  sode  consacrate  dalle  sue  impronte  digitali,  nella  Merda  d’artista,  nella  Base  magica,  un  piedistallo  su  cui  ognuno,  salendo,  può  diventare  un’opera  d’arte,  nella  Base  del  mondo,  nelle  Sculture  viventi,  negli  Achrome,  è  nelle  sue  opere  che  Piero  Manzoni  vive  la  sua  straordinaria  e  folgorante  esperienza. Una  storia  vissuta  a  Brera,  nello  studio  di  via  Fiori  Chiari  16,  dove  morì,  a  soli  29  anni,  nel  1963,  in  una  Brera  molto  diversa  da  quella  di  oggi,  in  una Milano  che  non  aveva  assolutamente  capito  il  suo  spirito  e  la  sua  grandezza.

Dopo cinquant’anni lo studio apre le sue porte, offrendosi agli studenti dell’Accademia: nasce “Amori Possibili”, un Progetto di Pier Luigi Buglioni, un Evento dedicato a Brera e ai Giovani Artisti di Brera.

Una serie di “Autoritratti in viaggio” dentro un percorso che racconta semplicemente la quotidianità di tante giovani e differenti realtà, rincorrendo il sogno della pittura e il suo emozionante e repentino svelarsi.

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Tutto si disegna, così, anche l’infinito, in una “geometria che spazializza il pensiero”     (Bachelard)

 

La pittura rappresenta nella sua storia, oltre all’idea dell’artista ed alla sua interpretazione, quella rivelazione che riesce a cogliere sempre nell’immaginazione poetica una sfumatura nuova ed opposta, interpretando lo spazio nel suo essere e nel suo divenire un valore nuovo.

Dalle prime rappresentazioni rupestri al computer, dalla preistoria alla modernità, è l’arte a disegnare la vita dell’uomo, riportandola in superficie…Così con Bachelard: “lo spettacolo esterno aiuta a dispiegare una grandezza intima”, mutevole e ripetentesi allo stesso tempo in un senso “rotondo” della vita (Van Gogh).

Insita nell’uomo è forse la necessità di un ritmo corrispondente a quello interno, fisico, originario o a quello più profondo della temporalità cosciente dell’animo: il dilatarsi dell’attimo nell’infinito o il coagularsi dell’eterno in un attimo.

Un viaggio originale e sconosciuto alla scoperta del mondo e di noi stessi: l’espressione di una storia che l’arte riflette e proietta, alla ricerca della perfezione o della sublimazione di essa come aspirazione e ispirazione, come risposta ad una realtà in continua trasformazione.

Perché importante è cogliere una sfumatura nuova, è vivere tra lo spazio intimo della pittura, il tempo e lo spazio esterno: lo spazio di un vissuto, anche nel divenire del nulla…

 

Tutto è possibile nella memoria del presente.

 

(PLB)